La COMUNITA' DI PIGNA (IM) in Alta Val Nervia nelle sue NORME STATUTARIE del XVI secolo introdusse una RUBRICA in cui si legge: "Orsi, Luppi grossi/ Che ogni persona che piglierà nel territorio del presente Luogo di Pigna et Busio, Orsi o Lupi grossi, a colui, a coloro che n'averanno preso gli sii sii dato e pagato dalla Città e Sindici Agenti per essa per ogni Orso o Lupo grosso libre due ducali [la moneta è sabauda visto che Pigna e territorio dipendevano dal Piemonte sabaudo] et se prenderà delli piccoli la Città gli pagherà una libra [lira] per ogni uno, et quelli gli haverano presi saranno tenuti mettere la testa et le grafie attaccate ad una delle porte della terra".
Per giustificare la taglia ricevuta, visto che venivano retribuiti con denaro fiscale, i cacciatori avrebbero dovuto appendere alle pubbliche porte della città la testa e gli artigli degli ANIMALI PREDATORI. Può sembrare un'usanza barbara, ma era necessaria per la salvaguardia della vita agreste. I motivi di preoccupazione non erano peraltro immotivati.
Dalla lettura del MANOSCRITTO BOREA si apprendono le vicende di VARIE E MORTALI AGGRESSIONI DI LUPI (per quanto la stesura del prezioso documento qui digitalizzato in analisi critica inizi nel 1470, tratti principalmente l'area di Sanremo/San Remo ed alcune considerazioni possano anche esser state talora enfatizzate nella narrazione popolare) nel Ponente ligustico in vari anni. Ad esempio
1532 -
1564 -
1637 -
1641 -
1643.
Le armi (reti, trappole, dardi) e il tipo di caccia (di agguato, di inganno e/o coi cani) fu successivamente integrata coll'uso delle armi da fuoco: si trattava però di ARCHIBUGI, usuali tra la popolazione solo da fine '500, armi cioè che non potevano certo compiere delle stragi.
Dal fatto che negli STATUTI DI PIGNA del '500 fosse stata introdotta questa rubrica si deduce che le colonie di ORSI nell'area in particolare di GOUTA dovessero essere notevoli e costituire, questo è fuor di dubbio, un pericolo per le greggi transumanti: è ipotizzabile che all'epoca storica dei PELLEGRINAGGI (XIII-XIV secolo) questi grandi animali fossero ancora più numerosi in zona che nel '500 e che finissero per costituire un pericolo reale per quei PELLEGRINI che procedessero da soli o si avventurassero troppo fuori dai percorsi naturalmente battuti.
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Cultura-Barocca