giovedì 21 marzo 2019

Diano Castello (IM)

L'abside della Chiesa di Santa Maria Assunta a Diano Castello - Fonte: Wikipedia
Diano Castello (IM), a prescindere dalla tradizione antica e romana che tratta della STAZIONE DEL LUCUS BORMANI, che peraltro dovette essere anche un BOSCO SACRO, divenne un borgo noto ed anche di rilievo militare e politico soltanto dopo le SCORRERIE DEI SARACENI quando la VITTORIA CRISTIANA segnò, oltre che il trionfo della CHIESA DI ROMA, anche quella della NOBILTA' FEUDALE e non solo dei GRANDI FEUDATARI, ma anche dei nobili locali che, PESANTEMENTE ARMATI, finirono per avvolgere la loro figura di un'aura di invincibilità.
Era abbastanza facile, a capo di pochi armati (a volte soltanto di propri servi) avere la megio su nemici armati alla leggera: sia che fossero le frange meno nobili e quindi meno attrezzate degli eserciti saraceni sia che fossero villani e sudditi, magari in rivolta per qualche ingiustizia patita, e quasi impossibilitati, seppur in tanti a sopraffare un cavaliere catafratto cioè corazzato in ogni parte, compreso il preziosissimo cavallo: la carica della cavalleria catafratta fu per secoli l'antemurale che frenò l'evoluzione delle milizie popolari e borghesi.
I Marchesi di Clavesana o comunque i loro ascendenti avevano partecipato vittoriosamente alla spedizione contro i Saraceni e gli stessi Clavesana orgogliosi di quel passato amavano scorrazzare per i loro possedimenti feudali armati in maniera quasi invulnerabili per le povere armi dei soldati provenienti dalla vita dei campi e che spesso brandivano solo delle falci.
I CLAVESANA inoltre, come tutta la nobiltà locale, potevano fruire di munitissime residenze in CASTELLI difficilmente espugnabili per la limitata potenza degli strumenti d'offesa nel corso degli assedi: ne tenevano naturalmente UNO in DIANO CASTELLO, in pratica la CAPITALE del loro DOMINIO [andato però distrutto per il TERREMOTO DEL 1887 (ne rimangono solo poche strutture ed archi ormai assimilati entro il corpo architettonico di abitazioni successive: peraltro anche la CINTA MURARIA CON LE SUE QUATTRO PORTE che rendeva DIANO CASTELLO un centro pressoché imprendibile è stata annientata dallo stesso terribile sisma] ma certo avevano altre basi militari, ben difese e custodite, come il CASTELLO DI CERVO].
Nonostante le loro armi e le loro previdenze i CLAVESANA non poterono comunque impedire che la popolazione di DIANO CASTELLO sensibile alla nuova filosofia di LIBERO COMUNE si rivoltasse in varie circostanze e poi si rivolgesse ad una lleato tanto potente che contro di esso i Clavesana nulla avrebbero mai potuto.
La nuova presenza politico-militare è quella di GENOVA che nel 1199 assorbe il paese entro il suo DOMINIO.
Gli abitanti di DIANO CASTELLO corrisposero meravigliosamente all'aiuto dei Genovesi e contribuirono con uomini e mezzi all'importante vittoria navale di GENOVA su PISA, la vittoria che diede a GENOVA il ruolo di unica DOMINANTE NEL MAR TIRRENO.
Nel palazzo comunale della cittadina, anche per commemorare quegli antichi cittadini di Diano Castello che come BALESTRIERI contribuirono al trionfo genovese, si conserva tuttora un affresco che celebra appunto la VITTORIA DELLA MELORIA del 1284.
La storia successiva della località si fuse con quella della REPUBBLICA DI GENOVA: nell'ambito del DOMINIO DI TERRAFERMA il borgo si sviluppò come capoluogo della PODESTERIA DI DIANO cioè di un'amministrazione genovese -retta da un PODESTA'- con ampi privilegi locali (la "COMMUNITAS DIANI").
La sostanza di questa "storia genovese" di DIANO CASTELLO - di cui a metà XVIII secolo Matteo  Vinzoni per l'"Atlante de il Dominio della Repubblica" redasse una CARTA TOPOGRAFICA- venne meno nel '700 con l'avverarsi di vicende politico-militari susseguenti ai fatti ed alle conseguenze della RIVOLUZIONE FRANCESE.Bella è la PARROCCHIALE DI DIANO CASTELLO intitolata a S.NICOLA DI BARI e realizzata, dal 1698, su disegno di G.B.Marvaldi: essa presenta, secondo il suo pieno stile barocco, pianta rettangolare breve smussata agli angoli.

Tuttavia la CHIESA più significativa di DIANO CASTELLO è quasi certamente quella di NOSTRA SIGNORA ASSUNTA già datata da Nino Lamboglia al XIII secolo e la cui ABSIDE risulta ad archeggiatura continua con peducci figurati.
Fuori del borgo medievale di DIANO CASTELLO si trova una CHIESA anche più antica di quella dell'ASSUNTA. Si tratta della CHIESA DI S. GIOVANNI, dal suggestivo INTERNO, al cui proposito nel libro "Monumenti medievali della Liguria di Ponente" (Torino, 1970, p.69) Nino Lamboglia scrisse: "...è ora ad unica ampia navata, con l'abside integralmente conservata, al pari delle pareti laterali, fino al tetto, che fino ai restauri di fine Ottocento era un rarissimo esempio di capriata lignea a travi e mensole finemente decorati con colori e motivi medievali; presenta tuttavia due fasi costruttive: una protoromanica, forse del secolo XI, che era a tre navate, ormai rase al suolo e visibili solo nelle absidi esterne, ed una del secolo XII avanzato, a navata unica con la sacrestia ricostruita al posto dell'abside destra".

La ricercatrice Daniela Gandolfi, dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri di Bordighera, ha poi studiato nella pianura che sta sotto il borgo medievale di DIANO CASTELLO i resti di una piccola CHIESA DI S. SIRO, ad aula absidata. Dagli scavi archeologici, oltre a reperti dell'edificio cristiano costituiti da un paramento muarario in piccoli blocchi squadrati di pietra, sono emersi resti di più antiche strutture edili e tra queste è stata segnalata una vasca impermeabilizzata con la tecnica del cocciopesto e quindi messa in collegamento con piccoli canali datati al III secolo d. C., cioè alla buona età imperiale romana. Questa scoperta ha indotto a formulare l'ipotesi che qui fosse sorta una villa rustica romana, cioè un'azienda agricola a manutenzione servile sui cui avanzi sarebbe stato poi eretto l'edificio cristiano.

La Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari a Diano Castello - Fonte: Wikipedia



 da Cultura-Barocca