lunedì 4 marzo 2019

L'ex Casa Conventuale delle Monache Turchine a Sanremo (IM)


Si legge in un moderno repertorio storico che Nel 1635 le terziarie francescane Angela Bottini e le sorelle Catarina e Maria Anselmo, si propongono di erigere nella loro città un convento femminile assolutamente inedito per il Ponente Ligure, vale a dire una casa religiosa dell'Ordine delle Suore Turchine, che derivano tale loro nome dal colore dello scapolare.
Le tre donne entrano quindi nel Monastero di clausura dell'Annunziata a Genova, nella zona di Castelletto ed in un biennio circa riescono ad accumulare(in oblazioni e soprattutto con il munifico concorso del nobile Silvestro Grimaldi) una consistente somma (circa 4.000 lire di genovini) da destinarsi alla realizzazione dell'istituzione .
Le tre suore sanremasche vengono di fatto ascritte all'Ordine delle Suore Turchine nell'Ottobre del 1637 e finalmente il 7 maggio 1638 ottengono il consenso papale necessario alla fondazione del nuovo convento: il loro ritorno a Sanremo data quindi 26 marzo 1639 momento da cui si dedicano al disbrigo delle necessarie pratiche per la fondazione
.
Il Manoscritto Borea che, fra le diverse inesattezze che lo contraddistinguono, continua però a costituire un fonte diretta ed irrinunciabile per la storia di Sanremo nella sostanza ripropone questa vicenda ma con sostanziali distinguo che vale la pena di produrre.
L'iniziativa di realizzare il convento viene collocata nel 1636 e attribuita sì ad una Maria Anselma (ritenuta però di Saorgio) ma, senza citare le altre donne, si fa cenno, come si legge nella cronaca di tale anno alla collaborazione di un certo numero di Beghine: leggendo si notano altresì discordanze sulla scelta, piuttosto casuale, dell'Ordine del nuovo convento e di quella, piuttosto obbligata, della primigenia sede.
Sulla necessità di erigere una nuova CASA CONVENTUALE delle MONACHE TURCHINE (MONACHE CELESTINE) di Sanremo si legge quindi nella cronaca dell'anno 1639: invece dalla cronaca del 1640 si apprendono dati sulle pratiche burocratiche e notarili per l'acquisto della nuova sede.
Il nuovo grande Convento delle Turchine venne ufficialmente aperto il giorno dell'Ascensione del 14-V-1643 ed il 15 maggio del medesimo anno il vescovo ingauno Costa vi celebrò la prima Messa nel corso della quale vestirono l'abito della clausura le sanremesi Innocenza Maruffa e Paola Girolama Poggi.
La vita del convento fiorì tra l'apprezzamento pubblico sino a metà del XIX secolo quando esso venne soppresso, con la pubblica requisizione dell'immobile, in forza dei dettami delle leggi anticlericali dell'epoca (ancora nel manoscritto Borea si legge come quello delle Turchine, nel 1810 fu uno dei quattro CONVENTI DI RELIGIOSE che l'AMMINISTRAZIONE NAPOLEONICA nella sua RIORGANIZZAZIONE DEL CLERO non provvedette a SOPPRIMERE nel PONENTE DI LIGURIA).
Restituito alla fede il Convento delle Turchine fu ceduto, nel 1881, dal governo al Comune di Sanremo: le religiose che vi erano ospitate ottennero un'indennità di buonuscita ed in loro vece l'edificio accolse gli studenti e gli insegnanti del Regio Liceo Ginnasio intitolato all'astronomo Gian Domenico Cassini.
Le recenti necessità imposero un qualche, pur discutibile stravolgimento dell'edificio, con la realizzazione di un corpo avanzato sulla facciata a mezzogiorno e, nel II dopoguerra, con l' abbattimento del campanile e la costruzione dei piani superiori dell'edificio destinato a dar sede oltre che al Liceo "G. D. Cassini", anche alla Scuola Media "I. Calvino", all'Istituto Tecnico "C. Colombo". la sola scuola che attualmente è accorpata nell'antica casa monastica unitamente al locale IPSIA. Proprio per un'adeguazione alle esigenze di queste due grosse scuole la Cappella monastica venne tagliata orizzontalmente e divisa in due piani. Nel superiore trovarono sistemazione la palestra ed alcune aule dell'IPSIA, mentre nell'inferiore l'area absidale fu occupata dalla Biblioteca dell'Istituto Colombo e l'ingresso della chiesa divenne la moderna aula docenti: dopo siffatte trasformazioni la lettura architettonica non risulta più agevole anche se resta abbastanza semplice individuare la pianta a croce greca, alcune nicchie nelle pareti laterali e le volte a crociera che caratterizzano il primo piano dell'istituto.

da Cultura-Barocca